Il turismo delle radici sta diventando sempre più popolare in Italia, con le nuove generazioni che desiderano riscoprire le terre da cui sono partiti i loro avi. Lucca, in Toscana, è una delle destinazioni principali per questo tipo di turismo, con l’associazione lucchesi nel Mondo che lavora per promuovere l’esperienza di viaggio legata alle radici familiari. Il turismo delle radici offre un’opportunità per esplorare i piccoli borghi e le tradizioni locali, attrattive che possono richiamare gli italiani all’estero.
L’Italia, la Toscana e Lucca in particolare sono state terre di emigrazione e oggi le nuove generazioni vogliono tornare per riscoprire da dove sono partiti i loro avi, dando vita ad una nuova sorta di turismo, quello che vuole andare alla riscoperta delle proprie radici.
Si è parlato anche di “turismo delle radici” e di come potenziarlo, al convegno internazionale organizzato a Lucca, da Italy Discovery che propone una nuova forma di turismo esperienziale attraverso la valorizzazione della campagna italiana, con Italy Discovery Countryside. A parlarne anche il consigliere del Ministero degli esteri, Giovanni Maria Di Vita:
“L’Italia ha un patrimonio eccezionale – ha detto – un potenziale di circa 80 milioni di persone in giro per il mondo, che noi sappiamo possano essere interessate a riscoprire, i luoghi e la cultura da dove sono arrivati i loro avi. Spesso ne hanno sentito parlare, dai loro paesi da chi ha cercato di tenere in vita certe tradizioni. Stiamo lavorando sui territori in collaborazione con gli enti locali e con i privati per proposte strutturate per i viaggiatori delle radici, coinvolgendo ristoratori e albergatori, agriturismi ma anche persone che si interessano di realizzare veri itinerari legati al territorio e alle tradizioni, che possono costituire un grande richiamo per i nostri italiani all’estero”.
L’ottanta per cento dei migranti toscani è composto da lucchesi, che sono partiti con le loro valigie di cartone alla ricerca di fortuna all’estro, dall’America all’Europa, all’Australia. A confermare il potenziale turistico è Ilaria Del Bianco, presidente dell’Associazione lucchesi nel Mondo che cura i rapporti con i migranti di ieri e di oggi.
“La nostra associazione, fondata nel 1968 opera in questo senso praticamente da sempre – ha sottolineato – Siamo stati per questo coinvolti nel tavolo tecnico del Ministero degli esteri per lo sviluppo del turismo delle radici, dove abbiamo potuto portare la nostra esperienza maturata in tanti anni in questo settore”.
“Questo tipo di turismo è perfetto per il nostro territorio, capace di insistere su quei piccoli borghi, lontano anche dal capoluogo, da cui negli anni sono migrati tantissimi lucchesi, dai borghi della Mediavalle, della valle di Lima e della Garfagnana. E sono tante le iniziative – conclude Del Bianco – che ogni anno portiamo avanti per riuscire a riportare sul territorio coloro che vogliono riannodare i fili con il passato della propria famiglia e della loro cultura”.