L'esperienza
La Via degli Dei: in cammino attraverso l’appennino Tosco-Emiliano
La Via degli Dei è un percorso che nasce dallo spirito goliardico di un gruppo di camminatori bolognesi del CAI (i Dû pâs e ‘na gran magnè, in dialetto bolognese “due passi e una gran mangiata”) che volevano raggiungere Firenze, rifocillandosi come premio finale con la tipica carne fiorentina toscana.
Il nome deriva dall’antico nome di alcuni monti che il cammino attraversa. Monte Adone, Monzuno – Mons Iovis, monte di Giove, Monte Venere, Monte Luario, Lua era la dea romana dell’espiazione. Una Via degli Dei appunto. In totale 130 chilometri attraverso l’Appennino Tosco-Emiliano: da piazza Maggiore a Bologna, fino a piazza della Signoria a Firenze, patrimonio dell’Unesco, città del Rinascimento.
Il cammino si snoda tra boschi, sentieri e antiche strade millenarie (gli Etruschi e i Romani e poi mercanti e viandanti durante tutto l’arco del Medioevo) e chi lo percorre può scoprire luoghi affascinanti: la Riserva Naturalistica del Contrafforte Pliocenico, la “Flaminia militare”, il castello del Trebbio, il Santuario di Monte Senario dove i frati offrono ai camminatori il liquore “Gemma di abeto”, segretamente preparato in loco.
L’Appennino tosco-emiliano ha conosciuto anche momenti tragici, come la Seconda Guerra Mondiale; il cammino infatti incontra molti luoghi attraversati dalla Linea Gotica. Il percorso ha permesso la rinascita di molti piccoli paesi, portando nuove opportunità lavorative legate al turismo.
Questo itinerario è stato realizzato in sinergia con “Smart Walking”, il progetto di Davide Fiz che coniuga trekking e lavoro agile, per godere del turismo e del lavoro in maniera lenta, con lo zaino in spalle e la voglia di scoprire il patrimonio storico e naturalistico dei nostri territori!
In pillole
Itinerario
Da Bologna a Sasso Marconi
Da Piazza Maggiore imbocchiamo Via d’Azeglio, superate la casa di Lucio Dalla e girate poi a destra in Via Farini e poi a sinistra in Via Collegio di Spagna, da cui proseguiremo sulla sinistra per arrivare a via Saragozza dove incontreremo gli ultimi negozi e bar per acquistare il pranzo al sacco della prima tappa. Arrivati all’arco del Meloncello iniziamo a percorrere il portico più lungo del mondo: quello che porta al Santuario della beata Vergine di San Luca.
Km 21,3 Altezza massima 817 s.l.m
Tempo: 6.50 ore
Da Badolo a Monzuno
Percorrendo Via delle Valli il sentiero della Via degli Dei prosegue in mezzo a boschi di quercioli e roverelle per girare intorno a Monte del Frate. Arriverete a breve in via Valverde e non preoccupatevi se sentirete il leone ruggire, non siete nella giungla, ma nei pressi del Centro Tutela e Ricerca Fauna Esotica e Selvatica – Monte Adone dove i volontari fanno un lavoro prezioso per la salvaguardia della biodiversità prendendosi cura degli animali in difficoltà.
Poco dopo si arriva ad un bivio (c’è anche una fontanella) e bisogna girare secchi a destra, sembra quasi di tornare indietro. Proseguite sulla comoda stradella e superato di alcune centinaia di metri l’Agriturismo Piccola Raieda si gira a sinistra per iniziare la salita di Monte Adone. La salita è corta, ma abbastanza impegnativa. La fatica verrà ripagata dal bellissimo panorama e dalla bellezza del luogo. Monte Adone è sicuramente il luogo più fotografato della Via degli Dei.
Scendendo da Monte Adone si arriva in Via Vallazza e di lì a pochissimo a Brento dove troverete servizi, bar e una trattoria dove vi potete riposare prima del lungo tratto che collega Brento a Monterumici e poi Monzuno.
Tappa 2: Badolo – Monzuno
Km 28 Altezza massima 1460 s.l.m
Tempo: 9.50 ore
Da Madonna dei Fornelli a Passo della Futa
Da Madonna di Fornelli proseguite verso Pian di Balestra lungo il sentiero n. 019. Superato il quadrivio di Pian di Balestra seguite la segnaletica Via degli Dei – Futa e Strada Romana, superate un piccolo cancello di legno sulla sinistra e addentratevi nel bosco.
Dopo pochi metri potrete già ammirare dei tratti di Flaminia Militare, l’antico percorso romano datato 187 a.C. che vi accompagnerà in diversi punti di questa tappa.
Proseguendo sul sentiero si arriva ad un cancello facilmente identificabile da un disegno e una scritta in rosso che recita “Chiudere il cancello grazie”, oltrepassato il quale si apre un ampio spazio: un grande campo con una casa in sasso sulla destra (Località “I Capannoni”). Proseguite percorrendo il viale sterrato e dopo la curva vedrete un albero con indicazioni del percorso.
Continuando a camminare incontrerete un bivio a cui bisogna girare a destra. Questo punto del tragitto non è ben segnalato, seguite però la strada come consigliato e dopo qualche metro vedrete il cartello CAI n°019 sulla destra.
Il sentiero prosegue fino ad arrivare alla Piana degli Ossi, dove si possono ammirare i resti di 6 antiche fornaci datati presumibilmente II secolo a.C.. Superato questo punto proseguite verso il Passeggere dove incontrerete un incrocio con indicazioni su cartelli in legno a cui bisogna girare a sinistra.
Continuate il percorso e al bivio successivo girate a destra; dopo pochi metri si incontra un laghetto artificiale che dovrete costeggiare fino a che non termina la recinzione. Il sentiero prosegue verso sinistra e in salita fino a che non si esce dal bosco e non si incontrano due piane: una più piccola sulla destra e sempre dritto una più ampia denominata “radura delle Banditacce”.
Andate avanti verso sud seguendo il sentiero in leggera salita fino ad arrivare alla cima delle “Banditacce” punto di massima quota di tutto il percorso (circa 1200 m). Dopo alcuni metri raggiungerete anche il “Poggiaccio” che determina la metà del tragitto, ovvero l’approssimativa equidistanza tra Bologna e Firenze. Il sentiero poi scende leggermente sulla sinistra e lì potrete ammirare numerosi reperti dell’antica strada romana, ben conservata e facilmente identificabile grazie alla presenza di numerose insegne.
Continuate a camminare e arriverete alle falde di Poggio Castelluccio: per chi vuole c’è la possibilità di fare una piccola deviazione a destra in salita e raggiungere la cima dove sono state rinvenute testimonianze di un antichissimo Castelliere Ligure (si presume V-III sec a.C.). Proseguendo invece per il sentiero si incontrano nuovamente tratti di Flaminia Militare, di cui uno ben conservato e protetto da una sorta di recinto di legno. Continuate il percorso seguendo la segnaletica e scendete a destra fino a raggiungere l’inizio di un bosco di conifere.
Andate avanti in linea retta seguendo sempre le indicazioni per la Futa fino ad arrivare dopo poco alla strada asfaltata che da Pian del Voglio porta al Passo della Futa, SS 65. Seguite la strada asfaltata fino a raggiunge l’ampio parcheggio e l’ingresso del Cimitero Germanico tra i più grandi in Italia.
Tappa 3: Madonna dei Fornelli – Passo della Futa
Km 17,25 Altezza massima 783 s.l.m
Tempo: 5.50 ore
Dal Passo della Futa a San Piero a Sieve
Km 21,1 Altezza massima 641 s.l.m
Tempo: 6.30 ore
Da San Piero a Sieve a Bivigliano
Ripartiamo per la Via degli Dei dal centro storico di San Piero a Sieve, si segue la strada asfaltata con indicazioni per la Fortezza Medicea. Una volta saliti prendete la strada bianca a destra e continuate a camminare seguendo la segnaletica CAI Bo-Fi. Dopo poco avrete la possibilità di fare una piccola deviazione a andare a vedere la Fortezza Medicea di San Martino.
La fortificazione occupa un intero colle: domina l’abitato di San Piero a Sieve e gran parte del Mugello. La sua costruzione fu fortemente voluta da Cosimo I de’ Medici per porre un baluardo a difesa dei possedimenti della famiglia e dello Stato Fiorentino oltre che per soddisfare le pressanti richieste delle popolazioni locali, stanche dei continui saccheggi perpetuate ai loro danni da eserciti e bande provenienti dal nord. E’ considerata una delle più estese fortificazioni italiane di tutti i tempi.
Continuando a camminare arriverete ad una strada asfaltata. Prendetela, girate a destra, proseguite pochi metri, attraversate la strada e prendete lo sterrato sulla sinistra che indica “Trebbio, Cadenzano”. Proseguite sul sentiero fino ad arrivare a un grande bivio: qui prendete la strada sulla sinistra in salita. Continuate a camminare sulla Via degli Dei e incontrerete sulla vostra destra un tabernacolo del 1664. Fate una piccola deviazione e andate a vedere da vicino il Castello del Trebbio.
Andate avanti e seguite le indicazioni CAI 17 Bo-Fi Bivigliano. La strada continua e si snoda nel bellissimo panorama del Mugello dove potrete sempre vedere ulivi, borghi e tabernacoli. Proseguite dritti fino ad arrivare alla strada statale per Firenze. Girate a sinistra per Tagliaferro, scendete fino ad incontrare nuovamente i segnali CAI per Bivigliano sul muretto che circonda una grande casa rossa.
Proseguite e superate un cancello che vi porta sulla strada bianca. Dopo poco le indicazioni dicono di girare a sinistra lasciando così alle spalle la strada sterrata e proseguendo nel bosco. Il sentiero sale e arriva a un bivio: CAI 00 e CAI 00-60: seguite il primo girando a destra e proseguite sulla strada bianca. Arrivati ad un piccolo spiazzo con il nome di “Camporomano” il sentiero riprende a destra nel bosco. Continuate sul tracciato fino a che non arriverete ad una strada asfaltata e in lontananza, sulla vostra destra, potrete ammirare la Badia del Buonsollazzo.
Proseguite sulla strada asfaltata fino a che non incontrerete il cartello per Monte Senario sulla vostra sinistra. Il sentiero prosegue in salita fino ad incrociare un cancello che dà su una strada asfaltata: è la strada che arriva al Convento di Monte Senario. Dopo una sosta nel punto di ristoro dei frati, prendete la strada sterrata che costeggia il Convento sulla destra, scendete lungo il viale alberato e prendete il sentiero che scende nel bosco alla vostra sinistra e che alla fine arriva in una strada asfaltata.
Tappa 5: San Piero a Sieve – Bivigliano
Km 18 Altezza massima 75o s.l.m
Tempo: 6 ore
Da Bivigliano a Firenze
Le ultime tappe della Via degli Dei sono una lenta discesa verso il ritorno al rumore, alle strade, alle macchine. L’Appennino rimane alle spalle come una fortezza, si scende verso Fiesole e ormai la cupola del duomo di Firenze è li a portata di mano.
Finisce un cammino e si è già pronti a ripartire. Cambiano luoghi ma in realtà seguiamo la nostra via, sempre. Dedicato a chi ha percorso il cammino, a chi ha sognato di farlo e a tutti quelli che si ogni giorni si mettono in cammino. Recita così l’opera “il viandante tenace” che si incontra nel bosco nell’ultima tappa prima di arrivare a Fiesole.
Tappa 6: Bivigliano – Firenze
Km 18 Altezza massima 25o s.l.m
Tempo: 4 ore
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